L’UOMO DEL SOGNO
IL JAZZ INCONTRA SANT’AGOSTINO
Mercoledì 20 agosto ore 21.15
chiesa di Sant’Agostino







Agostino: Dal Discorso 34
L’uomo nuovo conosce il canto nuovo. Il cantare è segno di letizia e, se consideriamo la cosa più attentamente, anche espressione di amore. Colui dunque che sa amare la vita nuova, sa cantare anche il canto nuovo. Ecco, tu dici, io canto. Cantate con la voce, cantate con il cuore, cantate con la bocca, cantate con la vostra condotta santa. Il cantore diventa egli stesso la lode del suo canto. Volete dire le lodi a Dio? Siate voi stessi quella lode che si deve dire, e sarete la sua lode, se vivrete bene.
Agostino: Dalle Confessioni 2
Nel corso del mio sedicesimo anno tornai presso i miei genitori e fui ridotto all’ozio, senza alcun impegno scolastico e i rovi delle passioni crebbero oltre il mio capo senza che fosse là una mano a sradicarli. Cercavo la vita in questi desideri irruenti, forti… turbolenti. L’anno successivo partì per Cartagine per compiere gli studi di retorica e avviarmi alla filosofia ma sperimentava sempre un’insoddisfazione interiore. Il mio spirito ora sapeva, ora non sapeva; ricordava e dimenticava; voleva ciò che prima non voleva e poi non voleva ciò che prima voleva. Dovunque avvertì il passaggio da un modo di essere ad un altro modo di essere.
Agostino: Dalle Confessioni 3
Ricordando la lettura dell’Ortensio di Cicerone Agostino scrive: «Quel libro, devo ammetterlo, mutò il mio modo di sentire, suscitò in me nuove aspirazioni e nuovi desideri, svilì di un tratto ai miei occhi ogni vana speranza e mi fece bramare la sapienza immortale con incredibile ardore di cuore. Come ardevo di rivolare dalle cose terrene a quelle eterne, pur ignorando cosa volessi fare di me. Leggendo quella sapienza del suo fuoco mi accendevo».