V Domenica

del tempo ordinario (anno B)

Mc 1, 14-20

LA FECE ALZARE

PRENDENDOLA PER MANO.

                                                                                                                                                                                        (Cafarnao, ruderi della casa di Pietro)

In quel tempo… venuta la sera… al mattino. L’evangelista Marco descrive tre momenti che indicano tre azioni di Gesù. Guarisce la suocera di Pietro che poi si mette a servire, guarisce e libera molti dal demonio impedendo ai demoni di parlare e prega il Padre per poi partire per altre mete.

Questo breve brano è un concentrato di cose essenziali. Di fatto l’evangelista Marco, descrivendo la giornata di Gesù vissuta a Cafarnao, mostra tutto quello che è necessario e che sarà oggetto dell’evangelizzazione del Cristo fino al momento della passione e risurrezione.

Prese la suocera di Pietro per mano. Questo gesto di Gesù è un invito per tutti noi a coltivare questa Sua vicinanza provvidente.

La suocera di Pietro si mise a servire. La guarigione che Gesù fa alla suocera di Pietro suscita in lei il senso del servizio che, oltre ad esprimere un coinvolgimento di apertura alla comunità, è testimonianza della nuova vita evangelica resa possibile da Gesù ogni qual volta egli manifesta la potenza del suo amore. 

Gesù intuisce subito l’urgenza del momento.

E andò per tutta la Galilea. Gesù guarisce dalle malattie e libera dal demonio, ma la cosa più importante per lui è annunciare a tutti la forza liberante del suo amore. Questo è un invito per tutti noi a non cercare Dio solo nel momento del bisogno, ma di cogliere in questa sua urgenza di annuncio, il desiderio di Dio stesso di farci partecipi di ciò che è essenziale: il suo amore quotidiano.

Se Gesù si fosse fermato a Cafarnao, in un luogo a lui familiare, il Vangelo non sarebbe arrivato a noi.

Subito andò nella casa di Simone. Questa immediatezza dell’agire di Gesù fa venire in mente il congedo del sacerdote alla fine della messa: la messa è finita andate in pace! Cioè andate, vivete e predicate nella vita quello che avete ricevuto.

Non permetteva ai demoni di parlare. I demoni con noi ci parlano, ma con Gesù no! Parlare con i demoni significa anche parlare con le tentazioni che agiscono in noi e che vogliono metterci in opposizione a Dio e al fratello. Se noi desideriamo Gesù e confidiamo nel suo amore allora è Lui a vincere in noi.

Su questo punto dobbiamo imparare ad essere prudenti poiché compiere il male porta con sé una sua soddisfazione: le false passioni sono appetibili ma ingannano, le giustizie umane e con esse tutti i possibili vizi come la superbia, la gelosia, l’invidia, ecc., danno un senso immediato di appagamento ma sono solo illusioni che ci pongono sopra i fratelli allontanandoci da loro. 

Gesù si ritirò in un luogo deserto e si mise a pregare. Gesù la forza la trova nella relazione con il Padre. Per noi è un invito a non cedere alla tentazione della pigrizia spirituale.