XXVIII Domenica anno C

Lc 17,11-19

Alzati e vàì’:

la tua fede

ti ha salvato!

 

 

All’infuori di questo straniero. A volte chi è fuori, cioè lontano da Dio, riconosce meglio l’amore di Gesù. Forse abituarsi alle cose di Dio nasconde il pericolo di non accogliere con tutta la vita il Signore.

Non si è trovato nessuno che tornasse indietro. Tale rifiuto sembra come un messaggio che Gesù dà per stare attenti a non rifiutare l’amore di Dio che passa nella vita. E’ un pò come nella prima lettura ripresa dal secondo libro dei Re dove Israele rifiuta IHWH che invece viene riconosciuto da Naamàn il Siro.

Uno di loro… si prostrò. Forse i nove lebbrosi nella loro superbia non tornano, danno per scontata e dovuta la guarigione. Un atteggiamento questo che può nascondere ingratitudine. Inoltre, il rendere grazie non è soltanto un atteggiamento dovuto al fatto di aver ricevuto qualcosa da Dio, ma indica una relazione FIDUCIALE e di AMORE che il Samaritano vive con il Messia riconosciuto.

La tua fede ti ha salvato. Il Samaritano, a differenza degli altri nove, fa il passaggio dalla fede ebraica al compimento di questa nel Messia. E questo lo porta a sperimentare non tanto la guarigione fisica, quanto la salvezza portata dal Cristo.

Rendere gloria a Dio. Non è facile vivere in un atteggiamento di rendimento di grazie. Questo ci fa pensare a tutte quelle volte che viviamo l’eucarestia in modo superficiale senza il cuore gonfio di gratitudine.